LIVIGNO (Sondrio) - Si è conclusa con grande successo la tappa livignasca de
La Milanesiana, che per
il quarto anno consecutivo ha incantato il pubblico trasformando
Livigno in un vivace palcoscenico culturale, incorniciato da uno scenario alpino unico.

La rassegna, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi e giunta alla sua
26ª edizione, si conferma uno degli appuntamenti culturali più autorevoli e apprezzati a livello nazionale e internazionale. Con un ricco calendario di 64 appuntamenti in 19 città italiane e oltre 150 ospiti, La Milanesiana 2025 ha affrontato il tema
“Intelligenza – Anima del mondo e virtù da coltivare”, esplorandolo nelle sue infinite sfaccettature attraverso Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia, Teatro, Diritto, Economia, Sport e Fumetto.
Il legame tra Livigno e La Milanesiana è diventato negli anni sempre più profondo, trasformandosi in un autentico motivo d’orgoglio per la località alpina, non solo per la qualità degli eventi ospitati, ma anche per la capacità di offrire al pubblico un’esperienza culturale intensa ed emozionante. Livigno conferma ancora una volta che la sua vocazione non si esaurisce nell’ambito naturalistico e sportivo, ma abbraccia anche tutte le forme della cultura come strumento di crescita e confronto.
Quest’anno, la
Rosa simbolo de La Milanesiana – dipinta originariamente da Franco Battiato e rielaborata da Franco Achilli – si è tinta di blu: un colore associato alla logica, alla calma, all’affidabilità e alla profondità intellettuale. Una scelta cromatica perfettamente in linea con il tema di quest’edizione.
Tre le serate in programma,
tutte sold out, che hanno animato
Plaza Placheda:
Lunedì 21 luglio ha inaugurato la rassegna lo spettacolo
“Portami a cantare” con il celebre cantautore e conduttore
Luca Barbarossa, vincitore del Festival di Sanremo nel 1992, che ha ripercorso la propria carriera musicale in un dialogo intimo con
Elvira Serra, giornalista del
Corriere della Sera.