MILANO - Dieci anni dopo la sua prima assemblea da presidente,
Valeria Ghezzi ha aperto l’
Assemblea Generale ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari per il 2025 a Milano, a pochi mesi dalle
Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

«Quest’anno abbiamo scelto Milano perché è la città dell’energia e del movimento, un motore per il Paese come gli impianti a fune lo sono per la montagna», ha sottolineato Ghezzi che ha aggiunto: «Inoltre la decisione di partecipare ad
Apreski per noi vuol dire far parte di un vero e proprio
forum internazionale che mette in dialogo mondi diversi e crea contaminazioni tra sport invernali, turismo alpino, cultura, intrattenimento, scienza e innovazione. Una piattaforma nata in un momento cruciale, a pochi mesi dai Giochi Olimpici e Paralimpici, e che valorizza la montagna come
ecosistema vivo, competitivo e sostenibile».
Bilancio positivo per la stagione 2024-2025
Nonostante le sfide legate al meteo e ai cambiamenti climatici, la stagione 2024-2025 si è chiusa con un
bilancio complessivamente positivo. Lo ha sottolineato la Presidente Valeria Ghezzi, evidenziando la solidità del comparto e la capacità di adattamento delle località montane.
Grazie all’
innevamento programmato – ormai risorsa imprescindibile per garantire la continuità della stagione – le affluenze sulle
Alpi si sono mantenute elevate. Positivi anche i segnali provenienti dall’
Appennino, che sta ritrovando centralità grazie agli investimenti pubblici e privati incentivati dai bandi governativi. «L’assalto alle località appenniniche dopo le nevicate conferma che, quando le condizioni sono favorevoli, il prodotto montagna funziona sempre», ha commentato Ghezzi.
I flussi turistici, inoltre, hanno evidenziato
una crescita della presenza straniera, a fronte di un lieve calo di italiani, in linea con l’andamento generale del turismo nazionale.
Guardando all’estate appena passata, la Presidente ha sottolineato il consolidamento della montagna come destinazione sempre più attrattiva per il
turismo outdoor. «L’estate 2025 ha confermato la montagna come meta in crescita, trainata da trekking, ciclismo e natura. È la dimostrazione del successo delle strategie di destagionalizzazione, che stanno rendendo la montagna viva e competitiva dodici mesi l’anno».
Confermato il forte dialogo con le istituzioni
L’attività istituzionale di ANEF quest’anno ha dialogato, in modo continuo e costruttivo, con Governo e Parlamento, su tutte le tematiche strategiche del comparto funiviario. Un confronto che nel 2025 è diventato particolarmente solido con il
Ministro del Turismo,
Daniela Santanché. «Il Ministero, infatti, ha emanato misure specifiche per le aziende funiviarie, a sostegno degli investimenti in sostenibilità, innovazione, destagionalizzazione e sicurezza, inclusa la dismissione degli impianti obsoleti.» Grande valore lo hanno avuto i
bandi per l’emergenza Appennino, che così riconoscono l’importanza strategica delle imprese attive nel centro e nel sud Italia, impegnate a mantenere viva l’economia turistica montana in contesti più fragili.
Anche il rapporto con il
Ministero dello Sport e il Ministro
Andrea Abodi prosegue con obiettivi concreti di aggiornamento normativo. «Abbiamo lavorato e stiamo tuttora lavorando per perfezionare il
Decreto Legislativo 40 del 2021, così da renderlo coerente con le esigenze di sicurezza e più chiaro per gli operatori e gli sciatori. Alcuni articoli critici sono già stati modificati, ma restano punti da precisare per evitare interpretazioni discrezionali.»
Sul fronte della
sicurezza, inoltre, ANEF collabora attivamente con il
Ministero dei Trasporti e con
ANSFISA, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. «Quest’anno – ha ricordato Ghezzi – si sono concretizzati importanti passi avanti nella formazione e nei collaudi. È cambiata la modalità di verifica per alcune categorie di impianti, ora affidata a tecnici qualificati iscritti in un registro specifico, ed è stato emanato il decreto che definisce i requisiti per assumere il ruolo di esercente funiviario.»
Infine, Ghezzi ha sottolineato il valore del
disegno di legge sulla Montagna, recentemente approvato sotto la guida del
Ministro Roberto Calderoli. «È un provvedimento fondamentale per il futuro dei territori di alta quota.
Pur non intervenendo direttamente sul settore funiviario, la legge riconosce e affronta le peculiarità e le criticità delle comunità montane, introducendo misure di sostegno a scuola, sanità, imprenditoria giovanile, agricoltura e gestione delle risorse idriche. Un passo importante per garantire continuità e qualità di vita a chi vive e lavora in montagna.»
Rinnovato il CCNL
Un altro punto toccato dalla relazione della Presidente è stato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del trasporto a fune, firmato nel maggio 2025 in tempi record. «Un’impresa impegnativa che ha però saputo trovare un punto di equilibrio tra la tutela dei lavoratori e la sostenibilità per le imprese,» ha spiegato Ghezzi. Il nuovo accordo, infatti, coniuga le richieste di adeguamento salariale legate all’inflazione con la necessità di garantire stabilità economica alle aziende del settore, in particolare a quelle che hanno vissuto stagioni più difficili.
Le vette italiane al terzo posto in Europa
Il 2025 è stato anche un anno di conferme internazionali: le vette italiane «oggi rappresentano il terzo Paese europeo per fatturato e giornate sci, dopo Austria e Francia, e il quinto al mondo dopo Stati Uniti e Giappone,» ha ricordato Ghezzi che è anche presidente della FIANET, la federazione europea dei gestori di impianti a fune. «Con 1,3 miliardi di euro di fatturato diretto e circa 8 miliardi di indotto, rappresentiamo una realtà solida e di riferimento a livello internazionale.»
Nel suo mandato alla guida della federazione europea, Ghezzi ha promosso un lavoro di coordinamento tra i Paesi membri per raccogliere dati condivisi e definire una visione comune del ruolo socio-economico del comparto: «Ho stimolato i colleghi europei a raccogliere informazioni e dati comparabili, che saranno presto condensati in un documento unitario. Lo presenteremo agli Europarlamentari per illustrare il valore strategico del nostro lavoro all’interno del sistema economico e sociale europeo.»
“Ritmo Verticale”: il manifesto per una montagna in evoluzione
Infine, la relazione 2025 di ANEF si è conclusa con un vero e proprio manifesto programmatico, illustrato dalla Presidente Valeria Ghezzi, che ha voluto tracciare la visione di una montagna italiana sempre più evoluta, sostenibile e consapevole. Al centro del documento alcune parole chiave che definiscono i valori fondanti del “sistema montagna” del futuro.
La prima è rispetto: «Perché dove c’è rispetto non c’è distruzione, ma spazio per tutti: equilibrio tra ospiti e residenti, capacità di adattarsi e valorizzare il territorio senza snaturarlo». Segue comunità, intesa come luogo di tradizioni vive e ritmi autentici: «La montagna è culla di comunità che vogliono conservare la propria identità senza rinunciare al comfort e alla tecnologia, strumenti capaci di trasformare questi valori in benessere diffuso, anche per chi arriva da ospite».
Tra i concetti cardine anche continuità e trasformazione: «Gli investimenti sono parte essenziale della nostra quotidianità, e non solo per i turisti. La tecnologia, se usata con equilibrio, consente di vivere e lavorare in montagna, garantendo sviluppo e sostenibilità». Un esempio virtuoso è la Funivia delle Mele del Consorzio Melinda, che unisce tecnologia funiviaria e agricoltura riducendo drasticamente le emissioni: un modello concreto di sostenibilità ESG e di innovazione radicata nel territorio.
Ghezzi ha poi richiamato i valori di solidarietà e connessione: «La solidarietà è vitale per territori dove l’isolamento è stato a lungo una sfida. La connessione, tecnologica e sociale, è la chiave per garantire sicurezza, dialogo e per ricostruire un legame umano forte tra passato, presente e futuro. È anche la base per coinvolgere i giovani e invitarli a tornare a vivere la montagna».
A questi si aggiungono cura e sicurezza: «Cura verso l’ospite e verso le infrastrutture, per noi prima garanzia di sicurezza. Ma sicurezza è anche una percezione, un senso di tranquillità che vogliamo trasmettere a chi arriva in alta quota e si apre all’immensità del paesaggio».
Infine, responsabilità e semplicità, due valori che per ANEF devono camminare insieme: «La semplicità non è contraria alla tecnologia, ma ne rappresenta la forma più evoluta: quella che migliora la vita e rispetta l’ambiente senza invaderlo».
Parole che, ha sottolineato Ghezzi, «non sono slogan, ma rappresentano la vita quotidiana delle “terre alte”. L’importante è crederci fino in fondo, e che ciascuno faccia la propria parte per costruire una montagna dal futuro sempre più solido, consapevole ed evoluto».