ARCO (Trento) - Le luci del Climbing Stadium di Arco si sono accese sulla prima giornata del Rock Master, il festival di Arrampicata Sportiva più longevo del mondo, ed hanno avvolto le pareti dello stadio trentino in un’atmosfera magica: tra sfide all’ultimo respiro e colpi di scena la notte arcense ha visto brillare le stelle del climbing mondiale di Adam Ondra (CZE) e Brooke Raboutou (USA) nell’affascinante e adrenalinico Duel Lead.

La passione e il fiato sospeso sono sensazioni che da anni accompagnano il format del duello, un testa a testa capace di regalare spettacolo e performances mozzafiato, e anche quest’anno non è stato da meno, fomentando un pubblico strabocchevole che ha affollato il Climbing Stadium di Arco.
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Che la gara sarebbe stata tutta da vivere lo si era capito sin dalle qualifiche, con incredibili colpi di scena capaci di ribaltare i pronostici con le cadute della grande favorita Janja Garnbret e del campione Filip Schenk, oltre alla falsa partenza di Giovanni Placci; sfide ad eliminazione di assoluto livello sin dai quarti di finale che hanno tenuto col fiato sospeso anche gli spettatori della diretta di RAI Sport e di altre emittenti internazionali.
Proprio i quarti di finale hanno regalato subito spettacolo e un grande coup de théâtre, con la bi-campionessa olimpica Janja Garnbret che ha dovuto fare i conti con l’arrampicata fluida e spettacolare di Brooke Raboutou (argento olimpico) la quale si è involata in solitaria verso la semifinale, una vera e propria “copia” della finale olimpica di Parigi. In semifinale l’azzurra Laura Rogora non riesce ad avere la meglio sulla campionessa in carica di Rock Master Jessica Pilz e si deve accontentare di un comunque buon 4° posto ottenuto nella small final contro la giovane tedesca Anna Maria Apel, la quale sale così sul podio al terzo posto.
La finale femminile è stata un confronto emozionante tra l’americana Brooke Raboutou e l’austriaca Jessica Pilz, a far andare su di giri la folla del Climbing Stadium, un’autentica sfida olimpica che non ha disatteso le aspettative; dopo un testa a testa fino alla sezione dell’onda, Raboutou si è destreggiata tra le prese con una fluidità rara, staccando la sfidante austriaca e involandosi verso il suo primo titolo a Rock Master, una storia familiare unica, 36 anni dopo la vittoria del padre Didier e 31 anni dopo quella della madre Robyn Erbesfield nell’evento arcense.
Al maschile le emozioni non sono state da meno, Adam Ondra si è aggiudicato l’ennesimo titolo nel duello, dimostrando ancora una volta perché sia ritenuto il climber più forte di tutti i tempi e sfoderando uno stato di forma eccezionale. Nei quarti di finale è stato il ‘rookie’ Giovanni Placci a dover fare i conti con la leggenda ceca, che sin da subito ha proclamato i suoi intenti per la serata facendo valere le sue lunghe leve.
A dare spettacolo è stato anche il campione nazionale Filip Schenk che difendeva la vittoria nel duello dello scorso anno.