MADONNA DI CAMPIGLIO (Trento) - Mancano solo nove giorni: a
Madonna di Campiglio la
3Tre è ormai alle porte, e si sente. I preparativi per l’appuntamento di
FIS Ski World Cup in programma
mercoledì 7 gennaio 2026 procedono senza sosta, e il fermento nel cuore del paese come in pista è l’immagine che accompagna l’avvicinamento alla
72ª edizione della classica di sci alpino più longeva d’Italia.

Nella mattinata di
lunedì 29 dicembre 2025, la
FIS ha comunicato ufficialmente l
’esito positivo dello snow control, la rituale ispezione della pista
Canalone Miramonti condotta dai tecnici della Federazione Internazionale. È quindi confermato il programma della 3Tre, con le due manche in calendario alle
18.00 e alle
21.00 (
diretta tv in Italia su Rai 2 ed Eurosport/Discovery+).
I prossimi giorni sulle
Dolomiti di Brenta saranno caratterizzati da temperature rigide, anche se non si escludono precipitazioni nevose. Nonostante una stagione invernale finora caratterizzata da condizioni non sempre favorevoli all’innevamento, il team guidato dal Direttore di pista
Adriano Alimonta è riuscito a realizzare un fondo molto compatto, che nei prossimi giorni sarà ulteriormente consolidato.
"Le temperature elevate e le piogge delle scorse settimane non hanno facilitato il nostro lavoro, ma siamo sulla strada giusta per offrire una 3Tre ad alto tasso tecnico e spettacolare", ha dichiarato Alimonta.
"Nei prossimi giorni sono previste temperature rigide, ma anche qualche nevicata che inevitabilmente ci costringerà a un lavoro extra. Nella giornata di mercoledì 31 è in programma la barratura, con le iniezioni d’acqua nella pista: il restante lavoro dipenderà dall’evoluzione del meteo della prossima settimana".
Quella del prossimo 7 gennaio sarà una 3Tre dalle grandi ricorrenze in chiave tricolore: il ventennale dell’ultima vittoria italiana, conquistata nel dicembre 2005 da
Giorgio Rocca, e il trentennale dalla terza e ultima perla di
Alberto Tomba sul Canalone Miramonti, del dicembre 1995.
Un digiuno, quello azzurro, che potrebbe risvegliare l’orgoglio di
Alex Vinatzer,
Tommaso Sala e compagni.